Guida configurare router cisco con rotte dinamiche ospf

Come configurare un router Cisco con le rotte dinamiche OSFT
Per la corretta configurazione delle rotte dinamiche su un router Cisco utilizzeremo il protocollo OSPF.
L’acronimo OSPF, Open Shortest Path First, è un protocollo di routing di tipo Link State, così classificato in quanto trasferisce le informazioni di routing a tutti i router della rete.
Di seguito vi mostrerò una semplice guida: configurazione di 2 router cisco con routing OSPF abilitato
CONFIGURAZIONE ROUTER CISCO
Router(config)#router ospf process-ID
Router(config-router)#network indirizzo_rete wildcard-mask area area-ID
Esempio: Router(config)#router ospf 1
Router(config-router)#network 10.0.0.0 0.0.0.255 area 0
Router(config-router)#network 192.168.1.0 0.0.0.3 area 0 Router(config-router)#network 10.0.1.0 0.0.0.255 area 0
In questo esempio vi ho mostrato la configurazione di un router con le seguenti network connesse:
- 10.0.0.0 0.0.0.255 area 0 (rete client 1)
- 192.168.1.0 0.0.0.3 (rete connessione seriali tra router)
- 10.0.1.0 0.0.0.255 area 0 (rete client 2)
Per visualizzare la simulazione scaricate ed installate Packet Tracer, dopo aprite il file ospf.pkt che avete scaricato.

rotte dinamiche ospf_grafico
COMANDI PIÙ UTILIZZATI SU ROUTER CISCO
Visualizzare le informazioni sul processo OSPF
Router#show ip ospf
Visualizzare le informazioni OSPF su una specifica interfaccia
Router#show ip interface serial 0/0/0
Visualizzare il database dei link state advertisement ricevuti.
Router#show ip ospf database
Visualizzare i router OSPF adiacenti
Router#show ip ospf neighbor
Visualizzare informazioni sulla lunghezza dei pacchetti OSPF
Router#debug ip ospf packet size
molto inutile
Salve, questa guida mi è sempre servita in casi particolari dove ho bisogno di utilizzare le rotte dinamiche ospf.
Mi dispiace che non le sia piaciuta.
Bellissimo, Complimenti!
Ottimo, grandi, complimenti, possenti, golosi, 69!
1) Mastro Ciliegia regala a Geppetto un pezzo di legno…
C’era una volta un pezzo di legno. Era tenuto in un angolo della bottega di Mastro Ciliegia, che un giorno si decise di farne una gamba per un tavolino. Lo prese e lo mise sul tavolo per iniziare a tagliarlo, quando sentì una vocina che lo implorava:
– Ti prego, non farmi del male!
Mastro ciliegia si guardò intorno ma non vide nessuno, così riprese a lavorare il legno dandogli un bel colpo.
– Hai! Mi hai fatto male!
Mastro Ciliegia, spaventato dalla voce che proveniva dal pezzo di legno, lasciò cadere gli arnesi, e scivolò per terra dalla paura.
Proprio in quel momento, passava a trovarlo Geppetto, suo amico falegname, che lo trovò disteso a terra. Geppetto gli chiese cosa fosse successo, ma Mastro Ciliegia non voleva fare brutta figura, e come nulla fosse, chiese a Geppetto cosa fosse passato a fare nella sua bottega.
– Mi servirebbe un pezzo di legno, stamattina mi è venuta l’idea di costruirmi un bel burattino.
Mastro Ciliegia alzò un sopracciglio, guardò il pezzo di legno che stava ancora sul banco di lavoro e pensò che fosse un’ottima occasione per disfarsene.
– Guarda guarda, caro mio Geppetto, ho proprio quel che fa per te! – prese il pezzo di legno e glielo mise tra le mani.
Geppetto ringraziò e tornò verso casa. Decise che, una volta finito il burattino, lo avrebbe chiamato Pinocchio e, messo sul tavolo da lavoro il pezzo di legno, iniziò a intagliarlo.
Dopo alcune ore, finalmente, anche gli occhi e il naso erano finiti, mancava solo la bocca e non appena Geppetto si mise a realizzarla, questa iniziò a sghignazzare e a prenderlo in giro.
– Smetti di ridere boccaccia! – esclamò Geppetto, pensando che i morsi della fame gli stessero facendo un brutto scherzo.
La bocca del burattino smise di ridere, ma le sue mani veloci presero la parrucca di Geppetto e se la misero in testa.
– Birba d’un burattino, non sei ancora finito che già manchi di rispetto a tuo padre…
Pinocchio a quel punto saltò giù dal tavolo e cominciò a correre fuori di casa, mentre Geppetto gli correva dietro gridando di fermarsi.
Per fortuna sulla via c’era un carabiniere, che pigliò Pinocchio per il nasone e lo riconsegnò a Geppetto.
– Adesso andiamo a casa, poi faremo i conti! – disse Geppetto.
Pinocchio si buttò a terra e iniziò a piangere e far tanto fracasso da attirare l’attenzione di molte persone.
– Povero burattino – dicevano alcuni – ha ragione a non voler tornare a casa, chissà come lo picchierà Geppetto!…
Il carabiniere poco a poco si convinse che Pinocchio fosse scappato da Geppetto proprio perché lo voleva picchiare, e così lasciò andare Pinocchio e arrestò Geppetto.
– Sciagurato figliolo! E pensare che mi sono impegnato tanto per fare un burattino per bene… ma mi sta bene, dovevo pensarci prima… – disse tra sé Geppetto mentre veniva portato via dal carabiniere.